Israele: Magdala
Un sito archeologico eccezionale
L’area di Magdala di proprietà dei Legionari di Cristo confina con un terreno acquisito più di un secolo fa dai francescani della Custodia di Terra Santa. Lì i primi scavi archeologici risalgono agli anni Settanta ma poi si interruppero. Furono ripresi nel 2006 da Stefano de Luca. Si deve a lui la scoperta dei resti di un porto romano con uno dei più lunghi moli. Vennero alla luce anche ampolle di vetro contenenti residui di un antico profumo. Le stagioni di scavo successive hanno restituito i resti di un monastero bizantino, di edifici della città romana e bizantina di Magdala e porzioni di un complesso termale. Ma la scoperta eccezionale è datata fine 2009, quando nel sottosuolo fu scoperto un centro urbano del I secolo d.C. La ricchezza culturale e storica del luogo, sia per gli ebrei sia per i cristiani, impose l’apertura di un cantiere archeologico e ritardò la costruzione di un centro per i pellegrini nonché la modifica dei piani originari. Gli scavi furono condotti sotto la supervisione dell’Autorità israeliana per le antichità, che, per la prima volta, ha consentito il coinvolgimento di un ateneo messicano, l’Università Anáhuac México. Tra le scoperte più importanti fino ad oggi, c’è una sinagoga di 100 metri quadrati decorata con affreschi e mosaici. Al centro di quello spazio è stata rinvenuta una pietra a forma di parallelepipedo scolpita con rosette, un candelabro a sette bracci circondato da due anfore, e piccole colonne agli angoli. Potrebbe trattarsi di una rappresentazione del Secondo Tempio di Gerusalemme (l’originale della stele si trova oggi a Gerusalemme. In loco è rimasta una copia). Sono anche venute alla luce monete di un periodo tra il 29 e il 64 d.C., che confermano che Magdala si trovava strategicamente sulla strada che collegava Nazaret e Cafarnao, luogo dove Gesù si stabilì durante il suo ministero pubblico.
Il ritrovamento della sinagoga ha una significativa importanza anche per le origini del cristianesimo perché fino alla distruzione del Tempio di Gerusalemme i credenti in Cristo condividevano con gli ebrei le loro sinagoghe. Solo dopo la distruzione del Tempio, infatti, cominciò una più netta separazione tra ebrei e cristiani. È quindi probabile che nella sinagoga, dopo la morte e risurrezione di Gesù, si riunissero anche coloro che erano stati testimoni oculari della sua vita terrena e della sua predicazione. L’aula di preghiera, oltre ad essere frequentata da Gesù in persona durante la sua vita pubblica, sarebbe quindi stata testimone anche della nascita delle prime comunità giudeocristiane.
Articolo tratto da Terrasanta.net