Cronache di Gerusalemme
Non un semplice fumetto
Abbiamo sempre considerato la pittura, la scultura e la musica come le principali forme d’arte della nostra civiltà, ma che dire del tanto snobbato fumetto? Prima di essere riconosciuto come una vera e propria attività artistica che produce cultura, un po’ come sta avvenendo oggi anche per la street art, ha dovuto attraversare non poche traversie e pregiudizi, per non essere considerato unicamente una sorta di intrattenimento. Il fumetto è riuscito a dimostrare che persino vignette e scarni tratti grafici possono far parte di quel nostro patrimonio di conoscenze, capace di raccontare una storia e toccare le corde della nostra anima.
Oggi nella Giornata Mondiale del Disegno, vogliamo ricordare che spesso i racconti di certi fumetti, possiedono profondità e spessore che non hanno nulla da invidiare a quelle di un buon libro o di un film, consigliandovi la lettura di una storia ambientata a Gerusalemme.
L’autore di “Cronache di Gerusalemme “ è Guy Delisle , un disegnatore canadese, nato nel 1966, che per lavoro e amore ha vissuto in alcuni degli Stati più problematici del mondo, raccontando in maniera autobiografica, le sue esperienze di viaggio e di vita attraverso reportage a fumetti, come quello della sua prima opera, Shenzen, ambientata nell’omonima metropoli cinese, una delle più inquinate città al mondo o durante il suo secondo viaggio a Pyongyang, capitale della Corea del Nord, in cui la dittatura asfissiante regola costumi e inquadra le menti degli abitanti. Il personaggio di Delisle cammina per strade desolate, alloggia in alberghi dove incontra personaggi capaci di affermare e negare lo stesso pensiero il giorno dopo.
In Cronache Birmane ritroviamo Guy in viaggio insieme alla compagna Nadège (Medico Senza Frontiere) e al figlio Luis, nella claustrofobica nazione del Myanmar. Qui il protagonista passeggia per le strade di Yangon tentando più volte di avvicinare l’attivista Aung San Suu Kyi, ma senza successo.
L’opera migliore è sicuramente Cronache di Gerusalemme, vincitrice del Festival International de la Bande Dessinée d’Angoulême. Il racconto inizia nell’agosto del 2008 , quando il fumettista e la sua famiglia trascorrono un anno della propria vita nella famosa città Santa, per dare modo a Nadège, la compagna di Guy, di partecipare ad una nuova una missione di Medici Senza Frontiere. Vivranno a Beit Hanina, un quartiere nella zona est della città che sin dalla prima passeggiata si mostrerà decisamente diverso dalla Gerusalemme propagandata dalle guide turistiche: si destreggeranno in una quotidianità fatta di checkpoint e frontiere, di laicità e ultraortodossia, di tensioni feroci e contrasti millenari, facendosi portavoci della disperata speranza, della rabbia e della frustrazione del popolo palestinese, in lotta ogni giorno contro l’occupazione. La struttura del fumetto è composta di brevi capitoli di 2 o 3 pagine, dove Delisle racconta aneddoti, che, grazie al suo atteggiamento da visitatore ingenuo, su cui si basa gran parte della comicità, svelano caratteristiche e curiosità del paese e della città in questione.
Cronache di Gerusalemme finisce com’è iniziato, con un aereo in volo: una volta terminata la missione di Medici senza frontiere, la famiglia Delisle torna a casa. Senza dare giudizi o proporre soluzioni per un paese continuamente in lotta; c’è solo un paese diviso a metà e una guerra che infuria senza sosta.