Pellegrinaggio in terra Santa con deserto: i 10 comandamenti
Durata
10 giorni(9 notti)
Pensato per chi:
- È già stato in Terra Santa e desidera approfondire e consolidare le radici ebraiche della propria fede
- Desidera conoscere luoghi meno noti dove si sono svolti alcuni racconti biblici dell’Antico Testamento
Scopo:
- Riscoprire la centralità del “Decalogo”, i 10 Comandamenti o le 10 Parole, cuore dell’Antica e Nuova Alleanza, e gustarne il potere rigenerante “più dolce del miele e lampada ai nostri passi”: ogni giorno saranno commentati uno o più comandamenti
Durante il viaggio saranno proposti momenti di approfondimento biblico e tempo per la preghiera personale.
Programma
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11° giorno
“Ascolta, Israele” (Dt 5, 1)
Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto concordato; operazioni d’imbarco e partenza con volo di linea per Tel Aviv (transitando per Roma, Vienna o Istanbul); arrivo a destinazione nel pomeriggio e trasferimento nel deserto del Neghev in località Mashabei Sade/Bersheva; sistemazione in albergo, cena e pernottamento.
Prepararsi a vivere il pellegrinaggio come occasione di incontro con il Signore; in particolare predisporsi all’ascolto della sua Parola nella Terra nella quale si è rivelato.
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22° giorno
“Io sono il Signore Dio tuo: non avrai altro Dio fuori di me” (Dt 5,7)
In mattinata raggiungeremo l’osservatorio di Sde Boker dove avremo una vista stupenda sul deserto di Zin. In bus arriveremo all’ingresso del parco di En Avdat nel cuore del deserto, occasione per riconoscere la bellezza della creazione. Sosta ad Avdat, città di origine nabatea. Proseguimento per il Makhtesh (cratere) per ammirare il tramonto* e sistemazione in albergo.
*compatibilmente con la stagione di effettuazione del viaggio potrà non essere garantita la sosta per ammirare il tramonto.
Entrando nel deserto possiamo riscoprire quanto Dio ami la vita e voglia la felicità delle sue creature. Il primo ingrediente della felicità è la libertà. Dio ha liberato la creazione dal caos, Abramo e Sara dalla sterilità e dalla solitudine, Agar dall’abbandono e il suo popolo dalla schiavitù dell’Egitto. Tutto questo è stato fatto per noi, per la nostra vita perché porti molto frutto.
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33° giorno
“Non nominare il nome di Dio invano” (Dt 5,11)
In primissima mattinata procederemo lungo la strada n. 40 attraversando il Makhtesh Ramon. Questo deserto costituisce una via naturale di accesso al sud del Paese ed è menzionato più volte nella Bibbia. Arriveremo in località Timna: qui, rocce antichissime assumono forme maestose che plasmano spettacolari scenari. In questo contesto faremo memoria dell’Alleanza di Mosè: in questo parco è stato ricostruito il Tabernacolo con l’arca dell’alleanza. Sistemazione in Kibbutz nell’area del Mar Morto o in località Arad, che raggiungeremo attraversando la regione di Sodoma.
La visita a Timna ci consente di scoprire il secondo ingrediente della felicità che Dio ha pensato per l’uomo. Saper discernere gli inganni, per riconoscere la felicità vera da quella apparente. É il tema degli idoli che la parola smaschera perché non consideriamo vero ciò che è falso, bello ciò che in realtà è sterile e privo di vita. Ci farà da guida l’esperienza del vitello d’oro vissuta dal popolo durante il soggiorno di Mosè sul monte.
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44° giorno
“Ricordati di santificare le feste” (Dt 5,12)
In mattinata sosta all’oasi di En Gedi, luogo che è un miracolo di bellezze naturali e spirituali, dove si respirano i profumi del Cantico dei Cantici e del Diletto. È il luogo migliore per prepararsi a Gerusalemme, cuore della Terra Biblica.
Proseguimento per Gerico e visita. D’ora in poi saliremo a Gerusalemme, ed è importante provenire dal deserto, conservando nel cuore i salmi delle salite.
Saper vivere bene le feste è il terzo modo per essere felici che Dio ci propone. Per questo motivo anche lui si è fermato il settimo giorno, per gustare e condividere quanto di bello e buono aveva fatto. É quello che potremo riscoprire visitando l’oasi di En Gedi e salendo alla città di Gerusalemme, la sua sposa, immagine dell’unione festosa che lui vuole sancire con ognuno di noi.
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55° giorno
Onora il Padre e la madre” (Dt 5,16)
In primissima mattinata, cominceremo le visite dall’antica città di Davide, chiamata Ofel (rocca, acropoli). Qui erano edificati i palazzi reali che al tempo di Salomone erano collegati al Monte Moria, su cui venne edificato il tempio: i profeti che la descrivono trasfigurano i dati reali perché sognata e rivestita dello splendore divino. A piedi raggiungeremo la Piscina di Siloe.
Nel pomeriggio, ci recheremo al Sion Cristiano, iniziando le visite dalla chiesa di San Pietro in Gallicantu. Ci recheremo poi al Cenacolo, dove ricorderemo l’ultima cena e la discesa dello Spirito Santo. Visita al Cenacolino francescano e alla Basilica della Dormizione.
Il quarto modo per essere felici è saper vivere in armonia con i propri genitori. È un equilibrio delicato quello che intendiamo riscoprire in questa giornata in cui ci saranno da guida le fatiche di Davide con i suoi figli e l’esempio mirabile di Gesù in relazione al Padre suo e nostro.
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66° giorno
“Non uccidere” (Dt 5,17)
In mattinata visiteremo il muro della cinta erodiana, denominato Ha Kothel, il posto più sacro della religione ebraica. Se possibile saliremo sull’area superiore, sulla spianata del Monte Moria, cuore della religione ebraica dal tempo di Davide e Salomone, e ora nobile recinto sacro per l’Islam. Ammireremo gli esterni della moschea di Al’Aqsa e della Cupola della Roccia – non visitabili. La mattinata terminerà con una visita approfondita alla Basilica che i greci chiamano Anastasi (ossia risurrezione) e i latini Santo Sepolcro, nomi che contengono un annuncio, una catechesi e una meditazione sull’unità del mistero pasquale.
Nel pomeriggio ci trasferiremo a Betlemme, “così piccola per essere tra i capoluoghi di Giuda”, e ricorderemo l’unzione di Davide a re per mano di Samuele e l’epifania di Dio, avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia, preludio della sua morte. Visita alla Basilica della Natività e della Grotta del latte. Rientro a Gerusalemme.
Il quinto modo per essere felici è rispettare sempre la vita del fratello. Uccidere l’altro, anche solo con la calunnia e la menzogna è uccidere una parte di noi. Il fratello ci ricorda infatti chi siamo e senza di lui non possiamo saperlo. Sull’esempio di Dio che, contro le false immagini che si hanno di lui, non ha mai ucciso nessuno, ricopriamo questo fondamentale pilastro della felicità personale e collettiva.
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77° giorno
“Non commettere adulterio” (Dt 5,18)
“Non desiderare la donna d’altri” (Dt 5, 21)In mattinata percorreremo in senso inverso un tratto della Via Dolorosa, cominciando dalla Piscina Probatica, a nord dell’antica area del Tempio. Visita alla splendida chiesa crociata di Sant’Anna. Uscendo dalla porta dei Leoni, che immette nella Valle del Cedron, visiteremo la tomba di Maria, la Grotta dell’arresto e la Basilica del Getsemani. Saliremo in pullman il Monte degli Ulivi e visiteremo il luogo dell’Ascensione; sosteremo poi alla Grotta detta oggi grotta del Pater Noster e alla piccola chiesa del Dominus Flevit. Nel pomeriggio, tempo libero.
Contro ogni apparente evidenza, il desiderio è il motore profondo della nostra felicità: occorre quindi conoscerne il funzionamento per indirizzare la sua potente forza verso il bene. La sua malattia corrompe i doni più belli che Dio ha fatto: la coppia e l’amore coniugale. Anche il male commesso però si può trasfigurare nell’esperienza della sua misericordia come ci faranno riscoprire la vicenda di Davide con Betsabea (2Sam 11,1-25) e l’incontro di Gesù con l’adultera.
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88° giorno
“Non dire falsa testimonianza” (Dt 5,20)
In mattinata partiremo per il Carmelo, in località Haifa, dove mediteremo sulla sfida di Elia contro i sacerdoti di Baal. Elia, nonostante la “vittoria”, dovrà percorrere un lungo itinerario di conversione per apprendere che Dio è il sussurro di una brezza leggera.
Raggiungeremo infine Nazareth, il luogo dove si ritirò la Sacra Famiglia al ritorno dall’Egitto, per visitare la Basilica dell’Annunciazione, la Chiesa di S. Giuseppe e la Chiesa di San Gabriele.
L’ottava indicazione per essere felici consiste nel dire sempre la verità. I vantaggi che in certi casi la menzogna sembra offrire sono illusori e inefficaci e ci portano a una situazione peggiore di quella che si voleva evitare. L’esempio del profeta Elia e della famiglia di Nazareth ci confermeranno della bontà dell’ottavo comandamento.
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99° giorno
“Non rubare” (Dt 5,19)
“Non desiderare la roba d’altri” (Dt 5,21)In prima mattinata raggiungeremo il lago di Tiberiade per ripercorrere una giornata tipo di Gesù. Raggiungeremo il Monte delle Beatitudini, luogo che ricorda il discorso della montagna di Gesù, un capovolgimento di prospettiva della logica del mondo; sosta al sito archeologico di Cafarnao e a Tabgha, per visitare la chiesa del Primato di Pietro e della Moltiplicazione (o divisione) dei Pani e dei Pesci. Nel primo pomeriggio saliremo sul Monte Tabor.
Gesù completa la lettura dei comandamenti portando la felicità che essi possono dare a livelli impensati. È la proclamazione della nuova legge che si riassume nelle beatitudini. Chi le riscopre e le vive non ha più bisogno di appropriarsi dei beni di un altro. È nel cuore che si combatte e si vince la battaglia per la nostra libertà e felicità piena.
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1010° giorno
“Sul monte il Signore disse con voce possente queste parole” (Dt 5, 22)
In mattinata partenza per l’aeroporto; disbrigo delle formalità d’imbarco e partenza per l’Italia transitando per l’aeroporto di Roma, Vienna, Istanbul. Arrivo all’aeroporto concordato e termine dei servizi.
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