Uzbekistan
Samarcanda, come tutto l’Uzbekistan, conserva il ricordo di tolleranza religiosa, dialogo e interscambio tra le diverse fedi, che viaggiavano insieme alle carovane lungo la Via della Seta. Non a caso il Tamerlano volle portare qui dalla Persia la tomba del profeta Daniele del V sec.
Anche a Bukhara non mancano i segni di convivenza religiosa: troviamo qui il pozzo scoperto – secondo la leggenda – dal profeta Giobbe, dove ancora oggi una fila continua di uzbeki riempie secchi di acqua considerata santa; e troviamo anche segni che testimoniano la presenza ininterrotta di una comunità ebraica lungo un millennio.
I cristiani arrivarono in queste terre molti secoli prima dei musulmani e se i papi Onorio IV e Niccolò IV fossero riusciti nel loro intento di convertire alla Chiesa di Roma i discendenti di Gengis Khan, forse oggi racconteremmo un’altra storia. Scelsero invece alla fine l’Islam, anche se inizialmente uno di loro aveva optato per il cattolicesimo.
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Visitare la leggendaria Samarcanda
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Incontrare i rappresentanti delle comunità religiose locali
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Ammirare le mura della fortezza di Bukhara
I Nostri
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