Le Gerusalemme d’Italia
Il Duomo di Acquapendente
Mettersi in cammino significa uscire dalle nostre case e tornarvi diversi, trasformati.
Molti avranno letto “Lo Hobbit” di Tolkien: Bilbo che parte insieme alla compagnia dei nani non sarà mai più lo stesso, il viaggio lo trasformerà, gli farà scoprire la sua vera natura, il suo vero sé. Essere pellegrini oggi è la stessa cosa, si parte con la speranza di tornare a casa “diversi”, cercando di dare un senso a ciò che siamo.
Questo è il filo conduttore che unisce l’homo viator di tutti i tempi e di tutte le epoche. A partire dal IV secolo, grazie all’editto di Costantino che garantiva la libertà religiosa, molti cristiani partirono verso la Terra Santa alla ricerca delle radici della loro fede, sulle tracce lasciate da Gesù. La corsa verso la tomba vuota diventò una sorta di ascensione verso l’infinito, verso Dio. Tuttavia nel medioevo raggiungere la Terra Santa era difficile e pericoloso e molti pellegrini furono costretti a fermarsi prima, perché malati o senza denaro. E’ in questo periodo che sorsero le copie dell’Edicola del Santo Sepolcro, e alcune di queste si trovano in Italia.
Il Duomo di Aquapendente
Una leggenda legata a questa Cattedrale, scoperta un po’ per caso, mi ha incuriosita e spinto ad approfondire. La prima cosa che ho fatto è stato cercare “Acquapendente” su Google Maps e ho scoperto che si tratta non di un villaggio della “terra di mezzo” abitato da Elfi, ma di una piccola cittadina del Lazio che si trova a pochi chilometri da Pitigliano e dalle terme di Saturnia. Il suo nome evocativo deriva dal fatto che è situata vicino a numerose cascate formate da piccoli torrenti che nascono nel vicino Monte Rufeno e confluiscono nel fiume Paglia. Siamo nella Tuscia, una terra tra Lazio ed Umbria dove è possibile scoprire il mondo degli Etruschi, perdersi tra i borghi medievali e immergersi nelle numerose leggende e tradizioni che caratterizzano questi luoghi. La cosa ancora più sorprendente è che questo borgo è legato spiritualmente alla mia amata Gerusalemme: qui infatti sembra essere conservata nella cripta della Cattedrale di Acquapendente la più antica copia dell’ Edicola del Santo Sepolcro. La leggenda racconta che Matilde di Westfalia (895 – 968 d.C), madre dell’ imperatore Ottone I, mentre era in cammino verso Roma per costruire una chiesa dedicata al Santo Sepolcro di Gerusalemme, fu costretta a fermarsi ad Acquapendente perché i muli carichi dell’oro necessario per la costruzione si bloccarono e non vollero più ripartire. Durante la notte la regina fece un sogno che le rivelò che quello doveva essere il luogo nel quale edificare la chiesa. Sorse così sotto il transetto e all’abside una cripta al cui interno fu fatto costruire un sacello che rappresentava per il pellegrino l’Edicola che a Gerusalemme custodisce la tomba vuota. Al suo interno sono conservate delle reliquie (pietre intrise del sangue di Gesù) portate da cavalieri cristiani di Acquapendente che avevano partecipato alla crociata del 1099. Da allora è diventato meta ambita di pellegrini e appassionati, tanto da essere inserito come tappa obbligatoria, lungo il percorso della via Francigena, itinerario che da Canterbury indicava la via verso Roma e oltre fino a Gerusalemme, come testimoniato dalla presenza di numerosi ostelli del pellegrino nei pressi della Cattedrale, citati nei documenti medievali.
articolo scritto dalla nostra collega Francesca Arnstein