Pellegrinaggio in Grecia 2015
Diocesi di San Benedetto del Tronto
“Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano”.
L’Icona cerca una casa.
Amicizia e fraternità hanno caratterizzato l’incontro dei pellegrini reduci dalla Grecia domenica scorsa a Cupra Marittima: Eucaristia del Vescovo Carlo; foto e suggestioni, magistralmente presentate da don Nicola, nella Sala della comunità “Cinema Margherita”; agape fraterna al borgo di Marano. Coscienti di aver vissuto un’evento che rimarrà nel tempo si progetta un altro per il prossimo anno.
Sistemando le immagini e le esperienze del pellegrinaggio diocesano sulle orme di San Paolo, persiste nella mente e nel cuore lo sfolgorio delle iconostasi del Battistero di Santa Lidia a Filippi, di San Demetrio a Tessanolica, dei Monasteri delle Meteore e di Ossios Lukas … L’iconostasi vela e svela il mistero!
Mi sono posto anch’io davanti ad esse con devozione, mi son segnato con la croce, le ho baciate, ho fissato lo sguardo sugli occhi del Pantocratore, della Madre di Dio odegitria (che indica la strada: Gesù) e glicofilusa (teneramente guancia a guancia con il Figlio, avvolto in abiti sacerdotali), su San Giovanni il Battista, intercedente con la Vergine, sugli Arcangeli, San Giorgio, il santo patrono della chiesa …
C’è stato poi lo svelamento del mistero nel laboratorio di Padre Pefghis a Kalambaka.
L’iconografo, digiunando e pregando, prepara accuratamente la tavola, ci incolla la tela su cui poserà il foglio d’oro, poi incide la sinopia e “scrive” l’icona affinché, chi la contemplerà con gli occhi, fissi la mente in Dio e l’onore reso all’icona vada al suo Prototipo.
Proprio per questo fine, si chiede al Signore di “benedirla e santificala, affinché quanti la guarderanno con venerazione, venerando Il Signore umilmente davanti ad essa, ottengano la misericordia, la grazia e la liberazione da tutti i mali e siano resi degni del Regno celeste”.
Padre Pefghis ha donato al Vescovo e ai sacerdoti presenti l’icona di San Paolo, con dedica, a me ha dato la possibilità di sceglierla: ho scelto l’Annunciazione.
Tutti hanno acquistato più icone da regalare.
Nella tradizione russa si dice che sono le Icone a scegliere dove andare, a trovare la propria casa! … così ora occupano il loro posto “nell’angolo bello” della famiglia, e diventate membro attivo, invitano ad elevare li cuore a Dio; finestra sul paradiso fanno crescere la speranza e mettono pace nel cuore disorientato.
Don Luigino Scarponi
Immagini gentilmente concesso dal quotidiano © L’Ancora Online