Viaggio in India: Rajasthan e Varanasi marzo 2024
L’India è un viaggio che meditavo già negli anni della giovinezza. Non arrivava mai il momento giusto per partire. Speravo diventasse una delle tante mete del mio lavoro, ma nulla, silenzio. Eppure alcuni dei miei più cari amici sono degli assidui frequentatori, ma per me non arrivava mai il momento. Allora mi nutrivo dei loro racconti e delle loro immagini, ma non era la mia India. Arrivate voi, volti anonimi, almeno fino a 2 settimane prima, l’ invito di una cara amica, un viaggio in modalità sconosciuta per me fino ad ora. Ognuno di voi ha aggiunto i suoi occhi ai miei, ha colto quello che la mia sensibilità non vedeva. Non necessitava la parola, osservavo le vostre reazioni al coacervo di sensazioni pluri sensoriali che l’India ci ha scagliato addosso. Grazie a tutti voi l’India ha moltiplicato il caleidoscopio dei suoi colori. Un viaggio che ha svegliato tutti i 5 sensi, o forse anche 6, del nostro umano sentire, ogni fibra è stata toccata, ogni cellula del nostro naso e della nostra bocca, i nostri timpani devastati, le nostre mani nelle loro. Fino a quel momento devastante delle pire a Varanasi, dove le mucche brucavano ancora le ghirlande dei fiori fra la cenere fumante, i galli sbecchettavano chissà cosa e cani lerci di fuliggine si aggiravano fra miseri resti. Subito dopo rituali millenari carichi di simboli, di colori , di profumi. In India non programmi da cosa sarai assalito quel giorno, ma allo stesso tempo tutto si svolge come in un rito già scritto. Non è un viaggio qualsiasi l’India. Giustamente la vita ha atteso a lungo per farmi immergere in questo brodo caldo e speziato dell’India. Quanta dedizione da parte di Francesca a tutti noi, con i suoi occhi limpidi e sapienti ma sempre pronti alla meraviglia, così chiari da fare a pugni con la nostra India. Voglio ringraziarvi tutti per aver reso così speciale e unico questo mio primo assaggio del pianeta India. Spero veramente di poter tornare e immergermi in altre mille storie dell’India; magari saremo ancora compagni di viaggio, lo spero.
Carmelo