Pellegrinaggio: ritorno in Terra Santa, aprite le porte alla speranza

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Durata

6 giorni
(5 notti)

Quota base

0,00 €

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Mi consumo nell’attesa della tua salvezza, spero nella tua parola (Sal 119,81)

Mentre fervono i preparativi per l’Anno Santo 2025 , inizia a diffondersi il logo del Giubileo. Si tratta di un’immagine ricca di simbolismo, che rappresenta i temi centrali dell’Anno Santo: la speranza, la misericordia e la fraternità. È un invito a camminare insieme verso il futuro, guidati dalla fede e dalla volontà di costruire un mondo migliore all’insegna della misericordia e della fraternità. Una speranza sottolineata dal motto del Giubileo 2025:  Peregrinantes in Spem, “Pellegrini nella speranza”. Anche noi desideriamo sperare e ricominciare a programmare i nostri pellegrinaggi in Terra Santa, nonostante la triste attualità che ci circonda da mesi: ricominciamo da Gerusalemme, rispettosi dei popoli che la abitano, consapevoli che stiamo attraversando la Terra Santa e stiamo camminando dentro una ferita ancora sanguinante che solo l’amore di Dio per l’uomo potrà guarire.

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Programma

  1. 1
    1° giorno

    “Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via e ci spiegava le Scritture?” (Lc 24,32)

    Ci ritroviamo all’aeroporto richiesto e ci imbarchiamo su un volo di linea per Tel Aviv; all’arrivo dopo i controlli necessari ci dirigiamo ad Emmaus (Abu-Ghosh), in una delle probabili località dove è ambientato l’episodio dell’incontro del Risorto con i due discepoli, tappa indispensabile per cominciare il nostro pellegrinaggio guidati dalla luce della speranza. Proseguiamo per Gerusalemme, e ci sistemiamo in una casa religiosa per la cena e il pernottamento.

    Gesù risorto si prende cura di chi è triste, deluso e in fuga: questa è la buona notizia e la guarigione sperimentata dai due di Emmaus. Come hanno fatto a riconoscerlo? Gli hanno confidato le loro amarezze, si sono lasciati scaldare il cuore dalla sua Parola, lo hanno invitato ad entrare nella loro casa e il loro cuore si è riempito di gioia e del desiderio di andare a raccontarlo a tutti.

  2. 2
    2° giorno

    “Prendete, questo è il mio corpo” (Mc 14,22)

    Raggiungiamo il Monte degli Ulivi, che conserva molte memorie della vita di Gesù: sosta alla grotta dove si raccoglieva in preghiera e insegnava agli apostoli, detta Pater Noster: a Betfage dove facciamo memoria dell’ingresso messianico di Gesù e infine alla terrazza dalla quale pianse guardando la sua amata Gerusalemme, il Dominus Flevit.

    Nel pomeriggio, Vangelo alla mano, entriamo nel cuore del pellegrinaggio, accompagnando Gesù nelle tappe del cammino della Passione: iniziamo dal Monte Sion dove rileggendo il vangelo di Marco visitiamo il cenacolino francescano; raggiungiamo la terrazza del Gallicantus, dalla quale ammiriamo l’antica città Gebusea di Gerusalemme, l’Ofel, con i resti visibili della scalinata del tempio. Da qui, scendendo la valle del Cedron, arriviamo all’orto degli ulivi, il Getsemani, dove Gesù sperimentò l’agonia del silenzio di Dio e il sonno dei discepoli prima della consegna. Tempo per la preghiera.

    Oggi tocchiamo con mano come ciò che Gesù ha detto nell’ultima cena sia vero. Facendosi pane e vino si è reso disponibile per tutti, anche a costo della sua vita, dimostrandoci che l’amore è più forte del male, che l’amore dura per sempre, che Dio è l’amore che sana le ferite del cuore.

  3. 3
    3° giorno

    “Il centurione, che ci trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «davvero quest’uomo era Figlio di Dio»” (Mc 15,38)

    Oggi partiamo dalla Porta dei Leoni e visitiamo la Chiesa crociata di S. Anna. Dopo aver percorso alcune tappe della “Via Crucis” (Chiesa della Flagellazione, Litostotro, ecc.) arriviamo al Santo Sepolcro, che custodisce da secoli i segni visibili della nostra fede: il Calvario e la Tomba Vuota che, nonostante siano luoghi di sofferenza e morte, sono divenuti per milioni di cristiani il punto di partenza della “buona notizia”, dove Gesù ha sconfitto per sempre la morte. Nel pomeriggio insieme ai nostri Frati, tempo dedicato all’incontro e alla condivisione con le comunità locali.

    Prosegue in questa giornata la nostra esplorazione della città che culminerà con la visita al Santo Sepolcro dove ci attende una sorpresa: la sua tomba è vuota, perché la morte non ha avuto l’ultima parola, il Padre lo ha risuscitato, confermando tutto quello che lui ha detto e fatto.

  4. 4
    4° giorno

    Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo (Mc 9,7)

    Ci dirigiamo a Betlemme, dove attraverso la piccola porta dell’imponente Basilica della Natività scendiamo verso il basso sino a raggiungere la mangiatoia, dove Gesù fu posato ancora in fasce.

    Dopo la visita risaliamo il letto del Giordano e arriviamo alle pendici del Monte Tabor e insieme a Gesù, a Pietro, a Giacomo e a Giovanni lo risaliamo (con taxi speciali), per ritrovare quel volto che risplendette “come il sole”. Proseguiamo per Nazareth, dove ci sistemiamo in albergo o casa religiosa per la cena e il pernottamento.

    Lo stile del Padre è quello del nascondimento, che fa nascere Gesù a Betlemme, “così piccola per essere tra i capoluoghi della Giudea” e come mostra la rivelazione al Tabor. Nello stesso tempo, il modo di agire di Gesù genera confusione tra i discepoli. La domanda che farà da sfondo nei suoi anni in Galilea sarà: qual è il vero senso dei miracoli operati dal maestro?

  5. 5
    5° giorno

    “Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra e del pane” (Gv 21,9)

    Partecipiamo, con la comunità cristiana locale, alla Messa presso la Basilica dell’Annunciazione, che in questo giorno ricorda il mistero di Maria Immacolata. Al termine tempo per la visita e il pranzo.

    Nel pomeriggio raggiungiamo la Galilea, dove iniziamo le visite del lago lasciandoci trasportare nella Palestina del I secolo ed entrando nella storia di Gesù attraverso la Parola e le pietre. Sostiamo a Cafarnao, al Primato di Pietro e al Monte delle Beatitudini e leggiamo alcuni brani del vangelo di Luca che raccontano delle Apparizioni di Gesù risorto sul lago. Rientro a Nazareth.

    La barca di Pietro è alle prese con una grande pesca sul mare del mondo, da portare avanti giorno e notte, nell’alternanza di tenebre e luce, propria della storia. (…) Poi viene l’alba e si comincia a distinguere qualcuno sulla riva, ma nella luce incerta, propria delle fede del mattino di Pasqua, non si riesce immediatamente a riconoscere che si tratta di Gesù. È poi Gesù che fa venire il giorno (F. Rossi de Gasperis, È risorto, non è qui! Pardes Edizioni).

  6. 6
    6° giorno

    “Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza” (Is 61,10)

    In base agli operativi dei voli, raggiungiamo l’aeroporto di Tel Aviv e rientriamo con un volo di linea all’aeroporto concordato.

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Pellegrinaggio: ritorno in Terra Santa, aprite le porte alla speranza

Partenze Disponibili

  • Viaggio confermato
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  • Al completo / Chiuso
  • Chiuso
    Partenza

    4

    dic

    2024

    Ritorno

    9

    dic

    2024

    6 giorni (5 notti)
    Chiuso

    Voli inclusi da Roma e Nord Italia - voli Sud Italia e Isole con supplemento

    1.400,00 €

    Quota base a persona

    60,00 €

    Quota d’iscrizione

    • Visita di Gerusalemme, Betlemme e Nazareth

    Accompagnato da

    fra Francesco Mazzon
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