Ritorno in Terra Santa con visita di Masada
Durata
8 giorni(7 notti)
Pensato per chi:
- è già stato in Terra Santa e desidera riconoscere il Risorto nella propria vita visitando anche luoghi nuovi.
Scopo:
- Riscoprire il legame organico tra la morte e la resurrezione di Gesù e allenarsi a riconoscerlo nella propria quotidianità.
- Incontrare le comunità locali di questa Terra eterogenea.
Nello spirito di Papa Francesco “La gioia, segno della presenza di Cristo, rappresenta la condizione abituale dell’uomo o della donna di fede. Da qui nasce l’esigenza di trovare consolazione non tanto fine a se stessa, ma come indice della presenza del Signore” (Aprite la mente al vostro cuore, p. 22)
Programma
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11° giorno
Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto concordato; disbrigo delle formalità d’imbarco e partenza con volo di linea per Tel Aviv, transitando per lo scalo di Roma (o Vienna). Arrivo nel primo pomeriggio, incontro con la guida e trasferimento a Gerusalemme. Sistemazione in albergo/casa religiosa, cena e pernottamento.
OBIETTIVO – Cominciamo ad entrare nel percorso spirituale che faremo nei prossimi giorni: ascoltare e gustare la buona notizia dell’annuncio del Risorto e capire perché tante volte non riusciamo a riconoscerlo nella nostra vita.
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22° giorno
“Voi cercate Gesù il nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui.” (Mc 16,6)
In mattinata visiteremo la chiesa di St. Anna e la piscina Probatica. Ripercorreremo a piedi la via “Dolorosa”, un itinerario nella città vecchia che aiuta a vivere le ultime ore di Gesù. Nel percorso prevediamo solo alcune visite: alla Chiesa della Flagellazione; al Litostroto, alla 6° stazione (dedicata a Veronica); alla 9° stazione (dove si trova il patriarcato copto); al Monastero russo dedicato a S. Alessandro Nevski. Culmine della mattinata sarà la visita alla Basilica del Santo Sepolcro.
Nel pomeriggio andremo sulla collina dell’Ofel, l’antica città di Gerusalemme conquistata da David ed ora un importante sito archeologico. A piedi raggiungeremo la Piscina di Siloe.
OBIETTIVO – La visita di oggi al Santo Sepolcro intende infonderci una grande speranza: la tomba vuota di Gesù ci ricorda che anche noi siamo destinati a risorgere anima e corpo. Come possiamo credere che sia veramente risorto? Prima di tutto, facendo memoria del modo in cui è morto, a cominciare dalle ultime ore della sua vita, raccontate nelle stazioni della via Crucis.
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33° giorno
“Prendete, mangiate” (Mt 26,26)
In primissima mattinata raggiungeremo il muro della cinta erodiana, denominato Ha Kothel. Se possibile, si salirà sulla spianata all’interno delle mura ove ora si ergono le moschee islamiche Al’Aqsa e la Cupola della Roccia – non visitabili. Scendendo dalla spianata si raggiungerà il quartiere ebraico: visiteremo il Cardo, la Piazza Batei Mahseh, le 4 sinagoghe sefardite (apertura confermata al momento) e la famosa “casa bruciata”.
Nel pomeriggio si raggiungerà il Cenacolo sul Monte Sion: visita al Cenacolino francescano e alla Chiesa del Gallicantu. A piedi, costeggiando le mura di Gerusalemme, scenderemo la Valle del Cedron e raggiungeremo la Basilica del Getzemani.
OBIETTIVO – Ripercorriamo a Gerusalemme i luoghi dove Gesù ha trascorso i suoi ultimi giorni. In particolare, nel Cenacolo facciamo memoria dell’eucaristia: Gesù si fa piccolo come un pezzo di pane e un bicchiere di vino per essere a disposizione di tutti, anche di chi lo sta tradendo o abbandonando.
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44° giorno
“Discese agli inferi” (Credo degli apostoli)
Di primo mattino trasferimento verso il Mar Morto scendendo lungo il deserto di Giuda, un deserto che nel racconto biblico è attraversato dalle storie dei patriarchi, dei profeti e dei re. Raggiungeremo la fortezza erodiana di Masada, dall’alto della quale si gode un meraviglioso panorama sull’area. Nel pomeriggio visita di Betlemme e dei suoi dintorni: sosta alla Basilica della Natività e al Campo dei pastori.
OBIETTIVO – Andare nel deserto ci aiuta a capire che anche nei posti più desolati può nascere la vita. Così ha fatto Dio quando ha creato il mondo e così ha fatto Gesù quando è disceso nel regno della morte, gli inferi, per annunciare anche lì la buona notizia. Fin dalla sua nascita, Gesù si è preparato per questo momento: a Betlemme fu avvolto in fasce e posto in una mangiatoia.
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55° giorno
“Spiegava le Scritture” (Lc 24,32)
In mattinata, partenza per Emmaus Nicopolis, una delle località dove la tradizione ambienta l’episodio dell’incontro del Risorto con i due discepoli. Nel pomeriggio, percorrendo la famosa Stella Maris, raggiungeremo il sito archeologico di Sefforis, la capitale della Galilea ai tempi di Gesù, sfarzosa ed elegante. Sistemazione in casa religiosa o albergo a Nazareth/ nei dintorni del Lago di Tiberiade.
OBIETTIVO – La buona notizia di oggi è quella sperimentata dai due di Emmaus: Gesù risorto si prende cura di chi è rimasto deluso da lui, a causa della sua morte in croce, ed ora è in fuga. Lo hanno riconosciuto quando gli hanno confidato le loro tristezze e si sono lasciati scaldare il cuore dalla sua Parola, invitandolo ad entrare nella loro casa.
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66° giorno
“Là lo vedrete, come vi ha detto” (Mc 16,7)
Dopo la prima colazione partiremo per Banjas, o Cesarea di Filippi: qui, tra splendidi monumenti, Gesù chiede ai suoi “chi sia il vero Re”. Partenza per il lago di Tiberiade, il luogo della chiamata dei primi 4 discepoli e dell’attività “messianica” di Gesù. Sosta a Tabgha per la visita alla chiesa francescana del Primato di Pietro, alla chiesa Benedettina che ricorda la moltiplicazione dei pani e dei pesci e al sito di Cafarnao. Rientro in albergo/casa religiosa.
OBIETTIVO – L’angelo del Sepolcro ha dato appuntamento ai suoi discepoli in Galilea, sulle sponde del lago: è qui che lo si può incontrare. Il risorto è diverso da come ce lo immaginiamo, così come Gesù era molto diverso da come lo avevano inquadrato i suoi contemporanei. In Galilea ripercorriamo alcuni episodi del suo modo di essere messia, che ci aiutano a capire chi è veramente e qual è il suo stile.
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77° giorno
“Da Nazareth può venire qualcosa di buono?” (Gv 1,46)
In mattinata visiteremo Nazareth, il luogo dell’Annunciazione. La visita proseguirà alla Chiesa di S. Giuseppe e al museo francescano. Attraversando il suq raggiungeremo la Chiesa ortodossa di San Gabriele e la “fontana della Vergine”.
Nel pomeriggio raggiungeremo il Tabor, la collina che ricorda un episodio evangelico molto famoso: la contemplazione sulla piana di Esdrelon (Yizr’e’l = Dio semina) è una delle più fruttuose di un pellegrinaggio.
OBIETTIVO – Prosegue la nostra indagine su chi è Gesù con la visita di Nazareth, il luogo in cui è cresciuto ed in cui ha trascorso gran parte della vita. Qui, alla scuola di Maria, possiamo capire lo stile di Gesù: l’amore per le cose semplici, feriali, il lavoro, la preghiera, l’amicizia. Questo Gesù è il Figlio di Dio come si può vedere nell’esperienza del Tabor.
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88° giorno
“Entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare” (At 9,6)
In mattinata partenza per Cesarea, un sito archeologico di rara bellezza che si affaccia sul mare; qui troviamo le testimonianze della Chiesa che si diffonde sino ai confini, ricordando l’apostolo Paolo che fu prigioniero due anni prima di essere imbarcato per Roma.
Arrivo all’aeroporto di Tel Aviv, operazioni d’imbarco e partenza per l’Italia (transitando per lo scalo di Roma o Vienna). Termine del pellegrinaggio.
OBIETTIVO – A Cesarea termina il nostro itinerario. Ricordando l’esperienza di Paolo, che ha incontrato il risorto nel momento in cui meno se lo aspettava, ci lasciamo stupire dal modo di fare di Gesù, che non si rassegna ai nostri rifiuti e continua a cercarci e ad aspettarci lì dove noi siamo.
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