Viaggio in Mongolia
Cosa possiamo scoprire in Mongolia?
La natura in Mongolia
“Natura incontaminata” a volte sembra una frase un po’ trita, eppure in Mongolia niente è più vero! Il principale motivo per esplorare questo paese è immergersi nella sua natura ancora selvaggia, intatta rispetto all’opera dell’uomo: steppe immense, grandi laghi cristallini, immensi spazi deserti abitati da infinite varietà di uccelli.
Le popolazioni nomadi della Mongolia
Conoscere la cultura nomade è un’altra ottima ragione per partire per la Mongolia: la maggior parte dei mongoli vive ancora nei tradizionali gher, tende smontabili con elaborate strutture di legno e colorati tessuti. Ogni stagione il campo nomade viene spostato insieme alle mandrie di cavalli, yak, capre e pecore da cachemire. Saremo avvolti dalla loro calda ospitalità e conosceremo gli allevatori di falchi.
Il paese dei falchi
La Mongolia è conosciuta come il “paese dei falchi”: i falconeri mongoli da secoli sono abili cacciatori e dolci allevatori di di questo volatile, considerato un simbolo della forza della natura. I falchi sono stati usati nel tempo come messaggeri e cacciatori, sono stati cantati nelle canzoni e nelle poesie popolari. Si dice che il Gran Khan ne possedesse più di mille, che curava come figli e proteggeva con apposte leggi.
Monasteri buddisti sperduti
Il paesaggio mongolo è costellato dai khiid, antichi monasteri buddisti, che sorgono in scenografie sperdute nello spazio e nel tempo. In questi luoghi di pellegrinaggio ricchi di icone e sutra, potremo girare la ruota della preghiera rendendo omaggio al monastero, mentre i monaci sussurrano mantra.
Il deserto del Gobi
Un’enorme distesa desertica si estende lungo il confine tra la Cina e la Mongolia: è il deserto del Gobi, immenso altopiano a mille metri di altitudine, un tempo riempito da antichi mari, oggi una distesa di ghiaie, argille, spuntoni rocciosi e mastodontiche dune di sabbia, abitate dai nostri antenati decine di migliaia di anni fa.
I dinosauri di Bayanzag
Il deserto del Gobi è il paradiso dei paleontologi: negli anni Venti un pioniere inglese perdendosi nel deserto trovò il Bayanzag, una vallata ricolma di scheletri di dinosauri e mammiferi in continuo affioramento, a causa della costante erosione del suolo da parte degli agenti atmosferici. Nel Gobi sono state scoperte per la prima volta uova integre di dinosauri e uno scheletro completo di Velociraptor.